Questi piccoli cani somiglianti a dei leoncini in miniatura compaiono intorno al 16° secolo. Durante il successivo, vengono spostati dal Tibet a Pechino e allevati permettendo incroci con il Lhassa Apso e il Pechinese. Da quel momento in poi rappresentano i cane preferiti della corte imperiale cinese. L’ultima imperatrice di Cina ne allevò uno, addirittura, nel Palazzo Reale. Rappresentavano il dono che i monaci davano agli imperatori come omaggio, unito a una personale benedizione.
La prima traccia al di fuori dei confini cinesi è datata 1930 quando Lady Browning, nobildonna inglese, e Sir Douglas, portarono questi cani in Inghilterra e iniziarono ad allevarli.
La F.C.I. la riconosce come razza nel 1954.
È il più estroverso dei cani asiatici; indifferente verso gli sconosciuti, abbaia per avvisare la loro presenza. In tutti gli altri casi, è un cane calmo, dolce e gaio che ha un gran bisogno di affetto e tenerezza.
La testa | larga e rotonda. Stop marcato. Muso largo, quadrato, corto. Canna nasale di una lunghezza di 2,5 cm. Testa arruffata con pelo cadente sugli occhi. Baffi e barba densi. |
Gli occhi | grandi, rotondi, scuri o leggermente più chiari a seconda del mantello. |
Le orecchie | grandi, dal padiglione lungo, portate cadenti. Molto ricche di pelo. |
Il corpo | abbastanza lungo, tarchiato. Torace largo, ben disceso. Dorso dritto. Rene ben attaccato, solido. Treno posteriore forte. |
Gli arti | corti, muscolosi, buona ossatura. Piedi arrotondati, fermi. Buoni cuscinetti. |
La coda | attaccatura alta, portata allegramente, ovviamente sulla schiena. Forma di pennacchio abbondante. | Il pelo | lungo, denso ma non arricciato. È ammessa una leggera ondulazione. Buon sottopelo. | Il mantello | sono ammessi tutti i colori ma la lista bianca sulla fronte e il bianco all’estremità della coda sono molto apprezzati nei multicolori. | Le taglie | tolleranza massima 26 cm. | Il peso | da 4,5 a 8 kg. |
Questi piccoli cani somiglianti a dei leoncini in miniatura compaiono intorno al 16° secolo. Durante il successivo, vengono spostati dal Tibet a Pechino e allevati permettendo incroci con il Lhassa Apso e il Pechinese. Da quel momento in poi rappresentano i cane preferiti della corte imperiale cinese. L’ultima imperatrice di Cina ne allevò uno, addirittura, nel Palazzo Reale. Rappresentavano il dono che i monaci davano agli imperatori come omaggio, unito a una personale benedizione.
La prima traccia al di fuori dei confini cinesi è datata 1930 quando Lady Browning, nobildonna inglese, e Sir Douglas, portarono questi cani in Inghilterra e iniziarono ad allevarli.
La F.C.I. la riconosce come razza nel 1954.
È il più estroverso dei cani asiatici; indifferente verso gli sconosciuti, abbaia per avvisare la loro presenza. In tutti gli altri casi, è un cane calmo, dolce e gaio che ha un gran bisogno di affetto e tenerezza.
La testa | larga e rotonda. Stop marcato. Muso largo, quadrato, corto. Canna nasale di una lunghezza di 2,5 cm. Testa arruffata con pelo cadente sugli occhi. Baffi e barba densi. |
Gli occhi | grandi, rotondi, scuri o leggermente più chiari a seconda del mantello. |
Le orecchie | grandi, dal padiglione lungo, portate cadenti. Molto ricche di pelo. |
Il corpo | abbastanza lungo, tarchiato. Torace largo, ben disceso. Dorso dritto. Rene ben attaccato, solido. Treno posteriore forte. |
Gli arti | corti, muscolosi, buona ossatura. Piedi arrotondati, fermi. Buoni cuscinetti. |
La coda | attaccatura alta, portata allegramente, ovviamente sulla schiena. Forma di pennacchio abbondante. | Il pelo | lungo, denso ma non arricciato. È ammessa una leggera ondulazione. Buon sottopelo. | Il mantello | sono ammessi tutti i colori ma la lista bianca sulla fronte e il bianco all’estremità della coda sono molto apprezzati nei multicolori. | Le taglie | tolleranza massima 26 cm. | Il peso | da 4,5 a 8 kg. |